Allenamento 17/24-12-12

Tutte le strade sono uguali; non portano da alcuna parte. Sono strade che passano attraverso la boscaglia o che vanno nella boscaglia. La domanda è: “Questa strada ha un cuore?” Se lo ha la strada è buona. Se non lo ha non serve a niente. Entrambe le strade non portano da alcuna parte, ma una ha un cuore e l’altra no. Una porta un viaggio lieto; finché la segui sei una sola cosa con essa. L’altra ti farà maledire la tua vita. Una ti rende forte; l’altra ti indebolisce.»

Ultima settimana di corsi con un weekend e una vigilia impegnativa.

-Lunedi, ultima lezione del corso ParkourWave regolare. Propongo 2 sfide, una tecnica e una una fisisca. La prima, precision verso il basso su trave d’equilibrio, la distanza è abbondante e non è semplicissimo tenere il salto. 2 “squadre” (non siamo riusciti a farla di gruppo causa poco spazio), la prima che arriva a 10 si porta a casa la gloria. Partiamo con ogni errore riazzera il conteggio, arriviamo poi a tenere buone solo i precision corretti. Alla fine, credo che almeno una 40 di precision li abbiamo fatti, e non erano banali. (Per inciso, la mia squadra ha vinto 🙂 )

Nel centro abbiamo giocato un po’ con la parte tecnica, un po’ di movimenti con 2 o 3 passi belli lunghi sugli ostacoli , decisimente divertente.La sfida fisica erano 55 piegamenti in 90 secondi, e poi l-sit 15 secondi, 10 toes to bar alla spalliera e tenuta in panca 2 minuti. Piegamenti, nessuno raggiunge i 55 puliti, io arivo a 49/50 , l’acido l’attico dopo i primi 30 secondi/30 piegamenti è bloccante. Addominali riusciamo a concludere quasi tutti, ma i 2 minuti finali durano l’eternità.

-Martedi & mercoledi niente allenamento, cerco di tenermi un po’ per il fine settimana, ma ccumulo fatica con il mancato recupero e altre attività sfiancanti (come un concerto dei converge nel traffico natalizio di milano).

-Giovedi è l’ultimo allenamento a Borgomanero, e cosi propongo un paio di sfide simili a quelle del lunedi. Se i precision vanno via abbastanza facilmente (Sono sicuro che siamo stati tutti un po’ troppo nell’area di sicurezza), la sfida fisica sono 50 burpees di seguito nel minor tempo possibile. Qualcuno mi dirà 3 giorni dopo di avere dolore a ogni parte del suo corpo ;-). Personalmente dò il 101%, non li ho cronometrati ma penso di non essermi mai fermato e credo di non essere andato oltre i 2/3 minuti.

-Venerdi non è allenamento ma ancora mi stresso parecchio a costruire un nuovo ostacolo a partire da bancali, freddo e dita ghiacciate e metà corpo dolorante, recupero con streeching e doccia bollente.

-Sabato dopo la critical mass ad Arona, vado al Circo Clap perchè dobbiamo fare qualche minuto di dimostrazione al pubblico: facciamo un po’ di percorsini tra la struttura e i nuovi ostacoli, e poi seguo per un ‘oretta un po’ di bambini e ragazzi che vogliono provare: anche da questi momenti si impara sempre un sacco, sia dalla spontaneità dei bambini sia dall’affrontare un pubblico con una preparazione specifica all’evento pari a zero.

-Domenica, raduno a Milano di Parkour, con un po’ di ragazzi della vecchia scuola. Romolo deve portarmi un po’ di sfortuna, ogni volta che devo andare ho sempre qualche malessere, nel caso odierno testa pesante, notte in bianco…energia scarsa. BO, sarà l’emozione o qualche complesso, puo’ essere. O magari è solo un po’ di influenza del periodo.

L’allenamento parte intorno alle 12 e vengo via alle 17, quindi alla fine quasi 5 ore di allenamento. Seguendo nei vari percorsini e combinazioni chi proponeva, ho fatto quanto possibile, ma sicuramente meglio di quanto pensavo nello stato comatoso della nottatta.  Il risultato è che sarebbe davvero bene avere qualcuno che ti sprona come in questo caso a fare il possibile, che le altezze rimangono di difficile gestione, che per sbloccare alcuni movimenti ho bisogno di tempo e pazienza; che faccio poca fatica alla fine nonostante lo stato fisico iniziale anche nel giro di condizionamento, che le muscle up vanno via lisce e che alcuni precision tra altezze, nonostante tutto, suonano molto meglio di un po’ di tempo fa.

Vorrei una volta andare in 2 o 3, con chi dico io, quando sono al 100%. E provare a spingere. Ma non c’è il tempo, maledizione. In compenso è stato una nuova ocasione per alcuni ragazzi del corso di farsi un allenamento in autonomia in questo spot. Sono soddisfatto anche per questo.

2 riflessioni rileggendo: uno, è vero che non stavo dietro a certi movimenti, ma chi li faceva aveva spesso poco più della metà dei miei anni. Non sono molti quelli che hanno esperienza ed età che si muovevano ancora. Due, romolo ha un altro “difetto” , della serie pianista sull’oceano: per me abituato a 2 muretti e una ringhiera, vedere tutte quelle possibilità concentrate in poco spazio è sempre disorientante, trovo difficile concentrarmi e rimanere in focus.

-Lunedi, è la vigilia, con l’amico Dario ci troviamo alle 12 per un imprecisato allenamento. Scappa fuori una via “avventurosa” alle pendici del mottarone, al monte mazzarone. E’ una via d’ambiente, un’escursione verticale in luoghi solitari, con magnifici panorami che si ampliano man mano che si sale finché non si osserva il Rosa, le montagne ossolane, i paesi e i monti della Valle Strona e alle altre strutture rocciose del Mottarone, per finire con il lago d’Orta, l’isola di San Giulio e il suo monastero benedettino.

Tutto perfetto, a parte che la via è sporca e umida, e su vie di aderenza questo è già di per se una bella complicanza. Inoltre il percorso non è facilmente individuabile (come sempre al Mottarone) …l’ora è tarda e il buio inizia a calare. Tagliando il pezzo finale per la neve sulla parete, con un traverso alla indiana jones, ci fermiamo un secondo a vedere l’oscurità che ruba al tramonto la sagoma il rosa e mette in risalto le luci del lago d’Orta. Discesa al buio nella neve, ma avere raggiunto la vetta ci permette ormai di sentirci dei super eroi della vigilia.

Ora riposo e vacanze, passatele bene tutti.

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